Da oltre trent’anni (dal 1990), il Centro Iperbarico di Ravenna si occupa di cura di diverse patologie con l’ossigenoterapia iperbarica. Da vent’anni, si è aggiunta la cura delle lesioni cutanee di difficile riparazione. Negli ultimi anni, sono subentrate la medicina rigenerativa e la chirurgia ambulatoriale. Il Centro è leader italiano nella medicina subacquea. Il Centro Iperbarico di Ravenna, struttura sanitaria privata accreditata con il Sistema Sanitario Nazionale, ha la missione di offrire la migliore prestazione, ragionevolmente possibile nella struttura, in base alle evidenze scientifiche. Scopo dell’evento è di aggiornare i medici sulle indicazioni terapeutiche all’ossigenoterapia iperbarica approvate dal Sistema Nazionale Sanitario. Il farmaco è l’ossigeno, come riconosciuto dalla Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Gli effetti del farmaco sono dose e organo dipendente. Alle pressioni possibili nel dispositivo medico della camera iperbarica, l’ossigeno agisce sul mitocondrio nella sua funzione di trasduttore di segnale inducendo l’innesco delle cellule staminali neurogenetiche, angiogenetiche e controllando l’infiammazione. All’evento, ne parleranno ricercatori universitari esperti in patologia sperimentale. Il medico iperbarico è un medico olistico, che analizza la persona nella sua globalità, di conseguenza sono diverse le specialità abbracciate: dall’emergenza, alla neurologia, all’otorinolaringoiatria; dall’oculistica alle malattie cardiorespiratorie, alla traumatologia e alla medicina riabilitativa. L’evento intende mettere a confronto le esperienze dei professionisti che lavorano in queste discipline per individuare – sulla base della medicina basata sulle prove di evidenza – il ruolo dell’ossigenoterapia iperbarica nei percorsi terapeutici mutidisciplinari e multispecialistici. Le patologie curabili variano dall’intossicazione da monossido di carbonio all’incidente da decompressione, dall’embolia gassosa arteriosa all’infezione acuta e cronica dei tessuti molli, dalle lesioni cutanee all’ischemia traumatica acuta (fratture ossee a rischio), per arrivare all’ipoacusia improvvisa.
Il Centro di Ravenna dispone di due camere iperbariche, una per massimo 12 pazienti, l’altra per 14. Ciò permette di realizzare fino a 60-70 terapie giornaliere. All’interno delle camere sono monitorati temperatura, umidità, pressione e percentuale di ossigeno. È poi possibile il monitoraggio manuale di altri gas, come l’anidride carbonica, oppure la personalizzazione dei trattamenti, somministrando per piccoli gruppi miscele precostituite di ossigeno-azoto e ossigeno-elio. La diversa pressione dell’ossigeno determina la diversità dei trattamenti: con la pressione intorno ai nove metri o 1,9 bar o 190 chilo Pascal per i problemi neurologici, attorno ai 12 metri o 2,2 bar o 220 chilo Pascal si facilita la cicatrizzazione delle lesioni cutanee, intorno ai 15 metri o 2,5 bar o 250 chilo Pascal si favorisce la riparazione delle ossa, infine intorno ai 18 metri o 2,8 bar o 280 chilo Pascal si blocca l’azione distruttiva di germi anaerobi come nella gangrena gassosa.
Nell’evento, si parlerà anche del progetto medicina rigenerativa della Ausl Romagna, coordinato dal dottore Davide Melandri, che include la collaborazione con il Centro Iperbarico di Ravenna. Nella struttura (settore Centro Cura Ferite Difficili), sono previsti percorsi di diagnosi e terapia per sei patologie: piede diabetico, ulcere arteriose, ulcere venose o linfatiche, ulcere reumatiche, ulcere da trauma, ulcere da pressione.
Nell’evento, saranno affrontati, in ottica multidisciplinare, i percorsi di diagnosi e terapia per la cura dei traumi e delle lesioni sportive. Al Centro Iperbarico di Ravenna sono afferiti campioni dello sport.